L’immagine che crea la realtà

Ogni organizzazione che intende migliorare deve porsi il problema di come comunicare un’immagine coerente con tale obiettivo. Se pensiamo ad esempio alla differenza fra cooperative orientate al prodotto o al mercato e cooperative orientate alla società (di cui abbiamo parlato la volta scorsa), vediamo che le prime sono imprese venditrici, che rincorrono il mercato e faticano ad imporsi con una propria identità. Le seconde sono imprese attivatrici, che partono dalla definizione della propria identità e mettono a punto una strategia di sviluppo capace di influenzare il mercato. Non è più possibile rimanere fermi sul mercato, perennemente dipendenti da un certo tipo di commesse o prodotto. Bisogna avere un’idea strategica, non limitarsi al prodotto in sé. Per promuovere il cambiamento bisogna creare un divario fra immagine e realtà. L’innovazione pone sempre problemi di destrutturazione, conflitto, confusione. L’immagine ha appunto il compito di supportare il cambiamento. Serve a creare il consumatore, il cliente e il collaboratore, ancor prima del prodotto. Laddove non si è pensato di lanciare un’immagine strategica, ma solo un prodotto, molto spesso è avvenuto che del prodotto non sono state sfruttate tutte le potenzialità.

 


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