La lezione del samurai

Il samurai è un combattente. E per combattere meglio va a scuola. Le lezioni sono semplici, le indicazioni precise, le conseguenze chiare. Prima lezione: “Andate nella capitale”, ovvero andate dove stanno i migliori, confrontatevi con loro. Terza e quarta lezione: “Continuate ad imparare, e ampliate le vostre conoscenze”, perché la preparazione è tutto, ed essere preparati significa familiarizzare con tutte le arti. Quinta e sesta lezione: “Non sprecate tempo, e siate ben organizzati ma adattabili”. Quindi non fate nulla  che non sia utile, e preparatevi ad ogni evenienza per essere flessibili di fronte agli imprevisti. Tredicesima lezione: “Fissate l’agenda”, ovvero non fate assumere l’iniziativa agli altri, ma siate sempre voi a guidare gli avvenimenti. E infine l’ultima lezione, la cinquaduesima: “Padroneggiate l’essenza”. Miyamoto Musashi iniziò a scrivere le sue lezioni nel 1643. Combatté il suo primo duello a 13 anni, e a 29 ne aveva vinti 60.


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Una risposta a “La lezione del samurai”

  1. Bello spunto Giuliano. Condivido molto. Mi hai anche dato lo spunto per approfondire…
    Musashi insegnava che morire con un’arma ancora nel fodero significava non aver fatto tutto il possibile per vincere. Anche da questo possamo trarre un ulteriore insegnamento.

    P.S.: La mancanza di puntualità di M.M. agli appuntamenti era leggendaria e faceva parte di una precisa strategia psicologica che Lui adottava per togliere fiducia all’avversario e fargli perdere concentrazione. Questo mi rassicura molto: i miei non sono ritardi, è pura tattica!

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