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Perché non riuscite ad organizzare l’innovazione?
È scontato dire che l’innovazione è la strada obbligata per la competitività aziendale. Meno scontato è capire come organizzare la propria attività in modo tale che l’innovazione si trasformi da obiettivo a realtà.
Si è visto in innumerevoli casi che la continua innovazione tecnologica non è sufficiente a trascinare con sé una altrettanto continua innovazione manageriale e, soprattutto, culturale.
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Fusioni fra cooperative: appartenenze passate e future
La cooperativa “Scendici Sorridenti” è nata una decina di anni fa dalla fusione di due cooperative. Ancora oggi buona parte dei soci ammette che le diverse appartenenze costituiscono un motivo di tensione. Continui sono i riferimenti ai sistemi in uso presso le cooperative di provenienza, con richiami nostalgici a situazioni descritte in molti casi come “idilliache”.
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Il cooperatore “al servizio degli altri”
Nella cooperativa “Scendici Sorridenti” i soci ed i dipendenti possono essere divisi in due grandi categorie: quelli che lavorano a contatto con gli utenti e tutti gli altri, quelli cioè che stanno negli uffici o nei reparti di produzione.
Il rapporto col pubblico connota l’identità lavorativa: i lavoratori più orgogliosi del proprio lavoro sono quelli che operano a diretto contatto con l’utenza.
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Consigli – non richiesti – a un neo capo
Ricordati che secondo molti dei tuoi colleghi e subordinati tu sei quello che parla e asserisce, e che il subordinato quello che ascolta e fa richieste.
Tutto questo può funzionare solo a tre condizioni: 1) se tu sai che risposte dare ai subordinati; 2) se i subordinati comprendono chiaramente cosa gli viene richiesto; 3) se i tuoi subordinati perseguono il tuo stesso obiettivo.
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La differenza fra informati e creduloni
«Ammettiamo che leggiate su base annuale, i dati sulle quotazioni di una certa azione oppure sulle vendite di fertilizzanti della fabbrica di vostro suocero, o sull’inflazione a Vladivostok». «Ipotizziamo altresì che nella realtà che state osservando, una volta all’anno il rapporto tra segnale e rumore sia di circa uno a uno (metà segnale metà rumore): ciò significa che più o meno la metà dei cambiamenti è costituita da veri miglioramenti o peggioramenti mentre l’altra metà è casuale.
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Operations contro R&D
“Questo fu il mio primo incontro con quella che viene comunemente chiamata “sindrome di NIH”, acronimo di Not Invented Here (“Non inventato qui”), perché spesso gli ingegneri rifiutano di adottare ciò che non è stato inventato nel loro gruppo, anche se l’invenzione, come in questo caso, era stata fatta nella stessa società.
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Organizzare l’innovazione
Come funzionano le aziende più innovative? Le migliori esperienze evidenziano alcuni tratti – sia organizzativi che culturali – comuni a tutte.
Nelle aziende innovative:
- tutti sono chiamati a sviluppare idee innovative. L’innovazione non rappresenta un territorio esclusivo dei reparti di ricerca e sviluppo o dei “creativi”. Tutti, a qualsiasi livello, sono responsabilizzati su questo obiettivo;
- tutti devono essere inseriti in processi di lavoro che favoriscano la generazione di nuove idee, la loro discussione, la loro realizzazione;
- tutti devono trovare condizioni favorevoli allo sviluppo di idee.
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Se volete che le persone non facciano qualcosa, non dite loro che molti altri lo stanno facendo
“Una dinamica ragazza dai capelli scuri scende le scale di un condominio. Indossa una collanina d’argento e ha in mano un maglione; forse sta andando al lavoro o a un appuntamento con un’amica per un caffè. All’improvviso, un vicino apre la porta e le sussurra: «Ho dell’erba per te». «No!» Aggrotta la fronte e corre giù per le scale.
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Le avvertenze per un cambiamento di successo
Chi si appresta a mettere in atto un intervento di cambiamento organizzativo deve essere consapevole che non può limitarsi a cambiare organigrammi, procedure, sistemi di lavoro, ma deve necessariamente proporsi anche l’obiettivo di cambiare il «senso» delle cose che si fanno e si pensano all’interno della propria organizzazione.
Per dare un nuovo senso alle azioni ed ai pensieri deve non solo avere fiducia in se stesso (fiducia cioè di aver deciso bene) ma anche fiducia nei propri interlocutori.
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Formazione e sperimentazione per la cultura della qualità
Ogni azienda deve sviluppare una cultura della qualità come reale criterio cui ricondurre le scelte organizzative e operative: tutto questo richiede un forte investimento in formazione e sperimentazione di nuove modalità di gestione.
È necessario capire che occorre “ripensare l’organizzazione”. Occorre, cioè, lanciare un processo di sviluppo organizzativo che tenga conto delle dinamiche interne, delle potenzialità inespresse, ma anche degli input provenienti dall’ambiente esterno: nei giochi consolidati occorre far entrare nuovi elementi e nuovi attori.
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