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Comunità e conversazione in associazione
Le associazioni di imprenditori sono luoghi in cui gli associati, allacciando rapporti diretti e personali, usano l’associazione sia per fare affari e stringere alleanze, che per agire come lobby nei confronti di istituzioni e controparti.
Mentre le regole scritte dell’associazione attengono alla formazione di Consigli, Giunte e Presidenze, quelle non scritte prevedono una serie di luoghi e rituali tali da creare nuclei di imprenditori che determinano i destini dell’associazione.
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Volontariato efficace: organizzazione e gestione delle criticità
Il mondo del volontariato si trova da tempo ad affrontare la crisi dei suoi tradizionali modelli di gestione, travolti da una progressiva transizione verso assetti organizzativi meno spontaneistici. Questa tendenza ha un forte impatto su tre aspetti cruciali: la managerialità, l’efficienza e la gestione dei volontari.
In primo luogo, si sta assistendo ad una sostituzione sempre più frequente dei fondatori o dei leader carismatici con i cosiddetti “manager solidali”.
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Le scuse per non fare quello che vi chiedono di fare
In tutti questi anni – in centinaia di conversazioni e interviste – ho raccolto una collezione di scuse decisionali, di grande rilevanza organizzativa, anzi, antropologica. È una collezione che oggi ho deciso di donare all’umanità, certo che le scuse per non fare quello che vi chiedono di fare non bastano mai.
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Un dirigente e l’associazione in stallo
Erminio (nome di fantasia) è stato per molti anni dirigente di una importante associazione di imprese. La nostra chiacchierata inizia con Erminio che fa l’elenco dei punti di forza e di debolezza della sua associazione.
“Siamo in una situazione di stallo, da anni. Abbiamo valori forti, e un glorioso passato basato su una identità storica.
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Il cliente migliore (ovvero i miei clienti)
Se un consulente fa bene il proprio lavoro, significa che ha trovato un cliente bravo almeno quanto (e probabilmente più) di lui. Non è possibile fare un buon lavoro di consulenza senza una stretta collaborazione e intesa fra cliente e consulente, sapendo oltretutto che quando parliamo di cliente dobbiamo considerare non solo chi commissiona la consulenza, ma anche tutti coloro che lavorano nell’organizzazione del cliente e con cui il consulente viene a contatto.
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Le fusioni fra associazioni
Continuano nei territori i processi di fusione e aggregazione tra associazioni di rappresentanza appartenenti alle stesse sigle. La parola d’ordine è la volontà di rafforzare la presenza dell’associazione nei territori e di aumentare l’efficienza gestionale delle strutture.
L’obiettivo dell’efficienza gestionale è evocato in particolare quando si parla dei servizi agli associati: lo scopo dichiarato è quello di ottenere economie di scala e maggior produttività.
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Cooperative di lavoro e senso di appartenenza
Nei miei interventi di consulenza e formazione in cooperative di lavoro e sociali cerco sempre di affrontare quello che è il loro principale obiettivo organizzativo, ovvero quello di accrescere il senso di appartenenza di tutti i soci alla cooperativa (e non solo di quelli che ricoprono cariche sociali).
Non dobbiamo mai dimenticare che una cooperativa di lavoro è una impresa a proprietà diffusa, dove quindi dovrebbe essere scontato aspettarsi fenomeni come: alti livelli di coesione sociale, decisioni condivise, basso turnover, personale motivato, solido legame con il network cooperativo, forte integrazione fra settori e reparti.
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Perché non riuscite ad organizzare l’innovazione?
È scontato dire che l’innovazione è la strada obbligata per la competitività aziendale. Meno scontato è capire come organizzare la propria attività in modo tale che l’innovazione si trasformi da obiettivo a realtà.
Si è visto in innumerevoli casi che la continua innovazione tecnologica non è sufficiente a trascinare con sé una altrettanto continua innovazione manageriale e, soprattutto, culturale.
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Fusioni fra cooperative: appartenenze passate e future
La cooperativa “Scendici Sorridenti” è nata una decina di anni fa dalla fusione di due cooperative. Ancora oggi buona parte dei soci ammette che le diverse appartenenze costituiscono un motivo di tensione. Continui sono i riferimenti ai sistemi in uso presso le cooperative di provenienza, con richiami nostalgici a situazioni descritte in molti casi come “idilliache”.
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Il cooperatore “al servizio degli altri”
Nella cooperativa “Scendici Sorridenti” i soci ed i dipendenti possono essere divisi in due grandi categorie: quelli che lavorano a contatto con gli utenti e tutti gli altri, quelli cioè che stanno negli uffici o nei reparti di produzione.
Il rapporto col pubblico connota l’identità lavorativa: i lavoratori più orgogliosi del proprio lavoro sono quelli che operano a diretto contatto con l’utenza.
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