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Gestire il Capo
L’idea di “gestire il proprio capo” è ancora da molti considerata come inopportuna. Eppure anche il “miglior capo” del mondo, quello più preparato e motivato, fallirà se dovrà confrontarsi con collaboratori impreparati, demotivati o, semplicemente, incapaci di relazionarsi con lui. L’efficacia del lavoro dei collaboratori presuppone la capacità di instaurare rapporti costruttivi coi propri superiori.
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La colpa è degli altri
Prosegui la letturaLa civiltà greca fu distrutta dal morbillo. Nel 400 a.C. l’epidemia dall’Etiopia si diffuse a nord, attraverso l’Egitto e la Libia. Ad Atene i cittadini si strappavano di dosso i vestiti, arsi da una sete infinita, e si gettavano nei pozzi e nelle cisterne pubbliche. Nel 1437 fu l’Inghilterra ad essere invasa dalla peste nera, arrivata con le navi dei mercanti genovesi.
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Impegno e cambiamento organizzativo
Un cambiamento organizzativo che sia tale implica che tutti accettino l’idea di un forte impegno, uno sforzo straordinario, un’uscita dalle routines abituali. Le persone devono accettare di cambiare la propria vita lavorativa (orari, relazioni, strumenti, regole, attività, …) fino a che l’obiettivo non è stato raggiunto.
Servono informazioni diffuse, incentivi, formazione, programmi pilota.
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Se lo sciocco ha ragione
Durante una riunione, all’interno di un comitato o di un gruppo di progetto, a volte capita che anche lo sciocco abbia ragione. Ne nasce un dilemma terribile: dare ragione allo sciocco, e passare noi stessi per tali, o contrastare la sua idea, rischiando di passare dalla parte del torto?
Un ideologo fortemente persuaso del proprio obiettivo di portare la felicità nel mondo arriva facilmente a capire che ogni concessione allo sciocco si trasforma in una trappola, in un atto di debolezza.
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La strategia aziendale
“La figura esiste già nella pietra” diceva Michelangelo. Allo stesso modo, lo stratega modella la figura (strategia) nella pietra (ovvero le condizioni ambientali future).
Formulare una strategia non è il primo passo per la sua realizzazione: è il momento che per primo mette in evidenza che è già stata realizzata.
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L’economia della conoscenza
Si racconta che un giorno una signora chiese a Picasso di farle un ritratto, assicurando che lo avrebbe pagato bene. Picasso si mise immediatamente al lavoro ed in alcuni minuti finì il ritratto e lo consegnò alla cliente.
Molto soddisfatta questa chiese: “Quanto le devo?” “Sono 500 mila franchi”. “Ma ci ha messo solo pochi minuti!”
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Premi o punizioni
Prosegui la letturaCome si fa a capire se un’azienda (o un capo, un fornitore, un cliente …) è affidabile o meno? Per rispondere a questa domanda è necessario capire quali sono i comportamenti che un’azienda (o un capo, un fornitore, un cliente …) considera desiderabili. Capire cioè quali sono i comportamenti premiati, puniti o ignorati.
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Una buona ricerca
Nel lontano 1999 realizzai una ricerca sulle imprese edili. Fu pubblicata nello stesso anno dalla Camera di Commercio di Bologna (per chi è interessato ne ho ancora alcune copie). Nel febbraio 2007 misi alcune parti di quella ricerca on line, a disposizione di tutti (http://imprese-edili.blogspot.com/).
Posso dimostrare che si tratta di una buona ricerca.
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Il passaggio generazionale
Prosegui la letturaIn Giappone un sempai è un uomo d’esperienza che guida un uomo più giovane, chiamato kõhai. Il rapporto sempai-kõhai è molto comune. Non è tanto un rapporto mentore-allievo. È più vicino alla funzione di un padre affettuoso: ci si aspetta che il sempai sia indulgente nei confronti del kõhai e chiuda un occhio davanti alle intemperanze ed agli errori giovanili del suo protetto.
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Uno strano incidente – 2
Conan Doyle nell’”Avventura di macchia d’argento” (vedi post di ieri) evidenzia un fenomeno che dobbiamo sempre considerare quando parliamo di cultura organizzativa: nessuno può fare una cosa che non è in grado di concepire.
La cultura organizzativa è l’insieme di credenze ed aspettative condivise dai membri di un gruppo.
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