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Uno strano incidente
“C’è qualche altro punto sul quale vorreste attirare la mia attenzione?” “Sullo strano incidente del cane durante la notte.” “Il cane non fece nulla durante la notte.” “La cosa strana fu proprio quella.”
Arthur Conan Doyle “L’avventura di macchia d’argento” (dalle avventure di Sherlock Holmes).
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La partecipazione in cooperativa
Dopo la democrazia, affrontiamo un altro valore fondante dell’impresa cooperativa: la partecipazione. La possiamo inquadrare sotto ben 5 aspetti:
1. la partecipazione istituzionale, relativa alle regole e agli assetti istituzionali;
2. la partecipazione gestionale, che affronta le modalità ed i processi di decisione e comunicazione interni;
3. la partecipazione economica, relativa alle modalità di ripartizione del reddito prodotto e alla remunerazione del capitale dei soci;
4.
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La democrazia in cooperativa
Prosegui la letturaSi dice che i valori cooperativi siano difficili da applicare, specie nelle cooperative di grande dimensione. Se intendiamo per valore un oggetto del desiderio (qualcosa che “vale”) che accomuna un gruppo di persone, le quali sono disposte a battersi per difenderlo, allora vien da pensare che in certi casi valori quali la partecipazione, o la democrazia, non stiano particolarmente a cuore a chi, non battendosi per essi, li perde.
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Le cooperative agricole
Prosegui la letturaQuando si parla di cooperative come le cantine sociali, gli impianti per la trasformazione e conservazione di frutta e verdura, i caseifici, ecc., si parla di cooperative di supporto a valle dell’impresa associata. Sono cooperative che svolgono funzioni di raccolta, trasformazione, commercializzazione dei prodotti degli agricoltori soci. Le imprese operanti in questo settore sono numerose e trattano prodotti diversissimi, ma tutte affrontano indistintamente lo stesso problema: conciliare le capacità produttive del socio e la soddisfazione delle richieste del mercato.
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Gli alibi decisionali
Perché non si decide? Perché abbiamo un alibi. Ecco una lista dei più diffusi.
Alibi informativo: “ci mancano informazioni”, “aspettiamo di capire meglio”.
Alibi temporale: “è troppo presto”, “è troppo tardi”, “non abbiamo il tempo”, “ci sono cose più urgenti”.
Alibi normativo: “non possiamo”, “abbiamo vincoli”.
Alibi culturali: “la gente (il personale, il mercato, i fornitori, …) non capirebbe”, “non c’è la mentalità giusta”.
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Relazioni pericolose
Prosegui la letturaNormalmente si spiega il crescente numero di alleanze fra imprese in termini di reazione alla globalizzazione e di strategia di penetrazione delle aziende nei mercati internazionali. La ragione delle alleanze è in realtà più complessa: le alleanze sono infatti il prodotto di svolte strutturali, una delle quali è certamente identificabile con l’incertezza che caratterizza i mercati.
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Le parole per chiederlo
Prosegui la letturaFare un’analisi organizzativa comporta fare domande. Come dice Drucker “gli errori più gravi non derivano dalle risposte sbagliate. Ciò che può fare davvero male sono le domande sbagliate”. Dato che non è possibile individuare in questa sede quali domande fare in una specifica analisi organizzativa, sarà bene concentrarsi sulla tecnica e sul metodo del porre domande.
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Senza offesa
Una crisi è provocata da una serie di circostanze prima tollerabili che, per l’aggiunta di un nuovo fattore, diventano intollerabili. Ogni crisi è prodotta dagli uomini, che vi entrano coi loro pregiudizi, con le loro tendenze e con le loro predisposizioni. Ogni crisi è una somma d’intuizioni e di “zone di silenzio”, un misto di fatti noti e fatti ignorati (Alfred Pockran).
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Management partecipativo
Prosegui la letturaNelle organizzazioni che dichiarano di adottare il management partecipativo (ad esempio nelle imprese cooperative), i manager parlano a persone convinte della necessità di cambiare, ma non li ascoltano. Lo sforzo comunicativo dei superiori è spesso semplicistico, unilaterale, paternalista.
Non è vero che il management partecipativo trovi le persone in posizione pregiudiziale di difesa, preoccupati di veder minato il presupposto di competenza esclusiva e la loro autorità. -
Le tre regole dell’impresa innovativa
Prosegui la letturaOrganizzare non significa tanto dividere, ripartire, coordinare programmare gli individui, quanto mobilitare capacità individuali e collettive per raggiungere obiettivi e svilupparle per proporne altri. A tal scopo i principi organizzativi da applicare in ogni impresa sono tre: 1) La semplicità. 2) La delega. 3) La direzione attraverso i valori e l’esempio.