Capi non attenti ai dettagli

In molte organizzazioni il subordinato sa che deve sempre comunicare in modo chiaro la propria posizione d’inferiorità, e dimostrare in modo evidente di essere leale verso gli obblighi derivanti dalla sua condizione. Tale sistema d’autorità ha, fra l’altro, come conseguenza quello di portare a trascurare i dettagli. E’ infatti questo il presupposto necessario ai capi per garantire loro la possibilità di denunciare l’errore.

Se io dico a qualcuno cosa deve fare per filo e per segno, ne deriva e se ne deduce che costui riuscirà a raggiungere l’obiettivo. Sicché, se non ci riesce, vuol dire che io ho investito parte di me nel suo lavoro e ho perso il diritto di fargli il mazzo se non ci riesce. Se io ti dico che cosa devi fare, non ti posso fare un cazziatone se le cose non vanno. Ecco perché un sacco di capi non danno direttive esplicite. Si limitano all’illustrazione degli obiettivi, così poi possono criticare i subordinati che non raggiungono la meta”[1].

Tale comportamento inoltre ha il vantaggio di esimere i capi dal sapere troppe cose. La scarsa attenzione ai dettagli porta a una serie di conseguenze, fra cui la semplificazione della realtà, il sovraccarico di responsabilità sui subordinati, la tendenza a non accettare cattive notizie.

[1] Testimonianza di un dirigente, citata in R. Jackall, Labirinti Morali, ed. Comunità, 2001


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