L’imprenditore nella rete

Sempre più spesso si parla delle reti d’impresa come soluzione ottimale per la crescita e l’innovazione delle PMI. Non è una novità, se ne parla da anni. Ciononostante, le esperienze di reti d’impresa sono ancora estremamente limitate. Le cause della loro scarsa diffusione sono molteplici. La principale è di tipo culturale e organizzativo.

Per molti piccoli e medi imprenditori è difficile anche solo immaginare una situazione che non li veda in cima alla piramide aziendale. Sono quegli imprenditori che lavorano duramente stando al vertice delle loro aziende, da dove decidono programmi e modalità di realizzazione, e a chi vanno assegnate le risorse. E da dove possono sorvegliare, ogni volta che lo desiderano, il flusso delle relazioni.

Quando operano in una rete d’imprese questi imprenditori devono invece accettare di condividere poteri e decisioni con loro colleghi, ed adoperarsi in un’opera continua di facilitazione della collaborazione. Abituati a dirigere dal vertice, non sanno come si fa a dirigere all’interno di un network.

Decidere e controllare a casa propria è molto diverso dal concordare e coordinare le decisioni all’interno di un’organizzazione reticolare. Decidere in una rete di imprese significa saper mettere insieme le persone e cedere loro parte del proprio potere.

La rete d’imprese mal si concilia con la mentalità di quegli imprenditori che cercano piedistalli su cui salire. Abituati alla piramide gerarchica, in cui i percorsi sono chiari e i ruoli definiti, mal si adattano all’idea di operare in un contesto dove tutto – ruoli, regole, confini – va discusso daccapo.

Le migliori esperienze di reti d’imprese si basano su relazioni fiduciarie fra gli imprenditori coinvolti. Sono relazioni che devono essere trasmesse ai collaboratori, e che vanno alimentate di continuo in modo tangibile, attraverso processi di delega e contributi generosi alla causa comune. Si tratta in altri termini di fondare la rete non solo su contratti e business plan, quanto su un patto di reciprocità basato su logiche mutualistiche e assenza di opportunismo.


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