Pianificare l’efficacia del cambiamento

Siamo ormai sommersi da sempre più sofisticati sistemi e strumenti di pianificazione. Chi li predispone tuttavia spesso dimentica che la logica dei piani di cambiamento è quella di mobilitare l’energia delle persone attorno a qualcosa che ancora non si conosce fino in fondo. È quindi necessario ricorrere all’immaginazione e affidarsi alle persone.

E questo spaventa i cultori dell’approccio razionale, i burocrati e i conservatori, che vogliono numeri, certezze, dati anche là dove non esistono. E che non accettano nessun tipo di approccio fiduciario: vogliono prospetti, diagrammi, previsioni, cifre e, soprattutto, garanzie sul futuro. Non capiscono una cosa semplicissima: che pur essendo necessario preparare un piano, è scontato che questo non sarà rispettato. E che gli unici in grado di modificarlo e portarlo al successo non sono quelli che predispongono i numeri, ma coloro che curano l’integrazione fra le varie parti del sistema, e concentrano la loro attenzione sulla riformulazione degli obiettivi finché questi non saranno realizzati da tutti.

I modelli di pianificazione strategica sono utili come disciplina e struttura da usare nel corso delle discussioni che porteranno alla formulazione dei programmi. Essi tuttavia costituiscono solo una parte del percorso di cambiamento e, soprattutto, non garantiscono in alcun modo che l’azione sarà coerente col programma. L’efficacia del cambiamento si ha quando si adottano modelli di comportamento, esempi, principi guida, ovvero tutto ciò che fa capire alle persone non solo cosa si dovrebbe fare, ma soprattutto cosa è adatto alla situazione in cui si trovano.


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