Cooperative e corruzione

A proposito di democrazia politica, Colin Crouch scrive che «la corruzione è un indicatore evidente della scarsa salute della democrazia», poiché rivela la debolezza delle istituzioni e l’emergere di una «classe politica cinica, amorale, arrogante e avulsa da ogni controllo pubblico». Vale lo stesso per le cooperative accusate di corruzione? Sono forse cooperative in cui non funziona la democrazia? Misurare il “livello di democrazia” in una cooperativa, specie se di grandi dimensioni, non è semplice. Certamente se le assemblee sono deserte o solo formali, se i Consigli di Amministrazione sono deboli e poco incisivi, se i gruppi dirigenti sono inamovibili, se poche persone ricoprono cariche in molteplici società attraverso cui passano affari non controllabili dagli organismi sociali… allora si può dire che la democrazia non funziona. Seguendo il ragionamento di Crouch, la mancanza di controllo democratico porta alla corruzione, e la corruzione più cresce più impedisce alla democrazia di manifestarsi. È un pericolo che corre ogni organismo democratico, e che quindi nessuna cooperativa può ignorare.

 


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