Molte imprese cooperative sono in difficoltà. E non solo a causa della crisi dei mercati di riferimento. Sono in difficoltà perché hanno perso l’identità. Perché i soci ragionano con una logica da pubblico impiego, e vedono la cooperativa come una controparte. Perché il senso di appartenenza ad un movimento non solo economico ma anche ideale si manifesta solo quando le cose vanno male. Sono cooperative che hanno smesso di interrogarsi sulle cause profonde delle loro scarse performance. Anni di successi favoriti da specifiche condizioni di mercato e ambientali hanno bloccato l’apprendimento, sia individuale che organizzativo. In questi casi servono profondi ripensamenti della business idea, dei sistemi di governance, del patto fra socio e cooperativa. E, naturalmente, delle competenze imprenditoriali e sociali di chi le governa. Sono processi che richiedono tempo, ma per molte imprese il tempo è già scaduto.
Una risposta a “Cooperative in difficoltà”
Concordo con questo commento. La crisi sta mettendo a dura prova tutte le imprese. Anche le cooperative e molti nodi stanno venendo al pettine. Tanti problemi che c’erano già prima, ma erano stati tamponati dalla crescita a dagli aumenti di spesa. Insomma dal tirare a campare.
Certo bisogna tornare a riflettere sul rapporto tra socio e cooperativa, ma questo percorso non è indolore e richiede di tornare alle origini. Neppure le risposte sono chiare, anche perché forse non sono state mai trovate. Il caso più ovvio è quello delle cooperative di lavoro, dove il socio formalmente controlla l’organizzazione, ma nella realtà spesso si trova in una posizione subordinata e precaria. Bisogna ricominciare a lavorare sulla governance e sui meccanismi di controllo per trovare risposte efficaci a questi dilemmi. Tuttavia, come detto, non ci si può aspettare soluzioni semplici e a portata di mano. In verità le imprese cooperative sono ancora giovani come idea e penso che tutt’oggi debbano trovare risposte che ancora non conosciamo.
Ermanno