Non sempre chi si candida a fare il consigliere di amministrazione nella cooperativa in cui lavora ha piena conoscenza dei propri diritti (pochi …) e dei propri doveri (molti …). Oltre ai doveri previsti dalle leggi e dai codici, esistono infatti doveri fiduciari, di lealtà e diligenza nei confronti dei soci. Tali doveri possono essere portati a termine solo se il consigliere è in possesso di quelle competenze (di tipo giuridico, economico, sociale) che gli consentono di comprendere gli elementi essenziali della strategia e della mission della cooperativa e di quali sono le caratteristiche dei business in cui è impegnata l’azienda. Il consigliere deve infatti essere in grado di interloquire coi manager della cooperativa in modo adeguato e di saper valutare correttamente le scelte fatte dai manager. Senza adeguate competenze come può informarsi, entrare nei problemi, chiedere chiarimenti? La dinamica fra consiglieri di amministrazione e manager è cruciale per il bene della cooperativa: un consiglio debole e poco competente rischia di lasciare troppo spazio al management. Nei rapporti fra consiglio di amministrazione e management serve quindi un mix fra fiducia (in linea di principio è il consiglio che sceglie i manager …) e controllo. Il tutto gestito con grande senso di responsabilità ed equilibrio, in modo da non bloccare le attività aziendali.
Una risposta a “Il consigliere di amministrazione in cooperativa”
Buongiorno
Mi hanno offerto la carica di consigliere in una cooperativa artigiana
Posso rischiare qualcosa se in futuro succede qualcosa alla cooperativa
Cordiali Saluti