Le assemblee dei soci sono la massima espressione della vita democratica di una cooperativa. Per le cooperative di piccole dimensioni le assemblee rappresentano un momento di conferma di quanto già i soci hanno avuto modo di dirsi nel corso dell’anno: quando si è in pochi l’assemblea la si fa quasi tutti i giorni, lavorando assieme o incontrandosi a fine giornata. Quando le dimensioni aumentano, l’assemblea diventa un problema organizzativo. Prendiamo ad esempio il problema del voto: chi presenta una proposta, anche se è il Presidente o l’intero CdA, non sa esattamente come reagirà un’assemblea fatta di soci che non conosce e che non ha avuto modo di contattare in via preventiva. Conviene in questi casi ricorrere al voto palese o al voto segreto? Una vecchia regola non scritta dice che in assemblea, se si vuole che una proposta passi, la votazione è palese; se si è sicuri che passi la votazione è segreta.