Ricambi originali

Il difficile ricambio generazionale rimane un problema irrisolto per molte imprese cooperative. Le ragioni sono varie. Una è sicuramente la perdita di identità e la logica da pubblico impiego che caratterizza molte di queste imprese. Un’altra è la mancanza di “generosità” di molti leader storici. Raramente i leader cooperativi non si ripresentano a fine mandato; anzi spesso superano i limiti previsti dagli statuti. Alcuni restano in carica per decenni. Ma per quali motivi non passano il testimone? Mentre l’imprenditore privato può essere motivato dalla prospettiva di cedere l’azienda ai figli, cosa motiva il leader cooperativo? In alcuni casi possono esservi interessi economici consistenti. Ma non è sempre così. Il leader cooperativo mette in campo la sua reputazione, il “lavoro di una vita”, che si concretizza nella immagine personale, nella sua reputazione. Mentre una volta i leader facevano riferimento ai partiti (o alle correnti dentro il partito) ed alle associazioni, oggi possiamo ipotizzare che il riferimento sia un clan, un gruppo di interesse (su base territoriale, economica, amicale, settoriale, aziendale, …. ), non formalizzato e dai contorni incerti. La mancanza di sistemi esterni di regolazione richiede il rafforzamento dei sistemi interni alla cooperativa. Dato che la successione spontanea è un mito (vedi Le regine cooperative e Eredi al trono), questa va governata, definendo regole che prevedano quando un leader è da cambiare, come scegliere chi mettere al suo posto e come preparare tutto questo.

 


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