Ci sono almeno tre modi di essere cooperativa. C’è quello da cooperativa orientata al prodotto/servizio. Ha un’offerta ripetitiva, un mercato stabile, una struttura burocratizzata. Rischia oggi di essere in balia del mercato a causa dell’obsolescenza e del superamento dei prodotti che offre. Poi c’è quello da cooperativa orientata al mercato. Una volta scelto il proprio mercato di riferimento, diventa il contenitore di ogni richiesta che da questo proviene. Ha una ridotta struttura interna, è elastica e flessibile. È fortemente condizionata dalle relazioni che ha, deve compiere continui sforzi di organizzazione per inseguire il mercato ed ha difficoltà a sviluppare una propria identità originale. Infine c’è quello da cooperativa orientata allo sviluppo. È facilitatrice di processi relazionali e si propone come polo di una rete di sviluppo sociale, culturale ed economico. Non si limita a rispondere alle richieste del mercato ma è in grado di condizionarlo, perché ha una forte identità, un’organizzazione efficiente, una capacità progettuale originale. Cura la formazione costante del personale e investe in comunicazione. È mossa dalla perenne necessità di allargare la propria rete di relazioni.
Una risposta a “Tre modi di essere cooperativa”
[…] for Social e animatrice di Scambi di Prospettive mi ha suggerito un post di Giuliano Nicolini su tre possibili modi di essere cooperativa. Un post che fa pensare. Lo riassumo e ci ragiono su. Questi i tre i modelli di cooperativa […]