Auguri? Auguri!

C’è chi dice: “Si ricordi dei suoi clienti. Ci sono ditte che si ricordano dei loro clienti solo al momento di ricevere qualche pagamento. Questa è la maniera migliore per finire col perderli. Mantenga un rapporto continuo: contatti i suoi clienti almeno ogni quindici giorni. Gli invii articoli d’interesse, gli chieda se si trovano soddisfatti, gli faccia gli auguri di compleanno, li inviti ad eventi ai quali sa che sarebbero interessati, organizzi seminari esclusivamente per clienti e conoscenti, ecc. Il suo obiettivo non dovrebbe essere tanto la vendita di servizi, quanto consolidare il rapporto di fiducia con i clienti”.

Altri invece sostengono che “Il concetto di cliente affezionato è utile solo alle imprese, va abolito, viva la libertà di scegliere volta per volta. Ci stiamo abituando alla fedeltà poligamica dei nostri clienti: non ha senso coccolare il singolo cliente, mandargli a casa gli auguri di buon compleanno e cose così. La clientela ce la giochiamo su qualità e prezzo”.

Non ci sono più certezze: se nemmeno il marketing ci aiuta, allora vuol dire che la confusione è massima sotto il cielo.

(In ogni caso io credo che gli auguri di buon compleanno sia meglio farli: auguri? AUGURI!).


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