Un padre ha disposto che la sua eredità vada per metà al figlio maggiore, per un terzo al secondo e per un nono al figlio minore. L’eredità consiste in 17 cammelli, e per quanto i figli, dopo la sua morte, voltino e rivoltino il problema da tutte le parti, non trovano alcuna soluzione se non quella di smembrare alcuni animali. A un certo punto, non si sa da dove, arriva un mullah, un predicatore itinerante, ed essi gli chiedono un consiglio. Questi dice: “Ecco qui – vi do il mio cammello in aggiunta ai vostri; così sono diciotto. Tu, il maggiore, ne ricevi la metà, quindi nove. – Tu, secondo, ne ricevi un terzo, e cioè sei. – A te, il minore, spetta un nono, quindi due cammelli e ne rimane uno, cioè il mio”. Così dice, sale in sella e se ne va. (Paul Watzlawick, Il codino del Barone di Münchhausen, Feltrinelli, 1989 Milano, pp. 111-112)
Una risposta a “Il consulente perfetto”
Pensa se non passava il mullah. Un consulente onesto, che risolve i problemi e, addirittura non si fa pagare