Lo strano incidente della donna di Grosseto

Racconta Paul Watzlawick: “Una donna di Napoli, in gita a Grosseto dovette essere ricoverata nell’ospedale locale in stato di agitazione schizofrenica acuta. Dal momento che il reparto psichiatrico non poteva accoglierla, fu deciso di rimandarla a Napoli per un trattamento adeguato. All’arrivo dell’ambulanza, gli infermieri entrarono nella stanza dove la donna stava aspettando, e la trovarono seduta su un letto, completamente vestita, con la borsa pronta. Ma quando la invitarono a seguirli si lasciò andare nuovamente a manifestazioni psicotiche, opponendo resistenza fisica agli inservienti, rifiutando di muoversi e, soprattutto, depersonalizzandosi. Solo ricorrendo alla forza fu possibile portarla sull’ambulanza con la quale partirono per Napoli.

Appena fuori Roma l’ambulanza venne fermata da una macchina della polizia e rimandata a Grosseto: c’era stato un errore, la donna nell’ambulanza non era la paziente ma un’abitante di Grosseto che era andata all’ospedale a trovare un parente sottoposto a un piccolo intervento chirurgico. Sarebbe esagerato dire che l’errore aveva creato (o, come diremmo noi costruttivisti radicali, “costruito”) una realtà clinica in cui proprio il comportamento di quella donna, “adattato alla realtà” , risultava la chiara evidenza della sua “follia”? Per quel motivo era diventata aggressiva, aveva accusato il personale di avere intenzioni ostili, si era depersonalizzata e così via”.


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