Perché viviamo?

“Jacques Le Goff ci ha mostrato come nel medioevo il clero avesse, grazie alle campane ed ai diversi suoni che scandivano la giornata, segnato con la sua impronta la vita quotidiana di ognuno. Le sigle della radio e della tv giocano oggi un po’ lo stesso ruolo: le ascoltiamo, le attendiamo, il loro tempo è il nostro”.

Il simbolo, in senso etimologico, è una moneta spezzata in due in modo irregolare: la riunione delle due metà rappresenta così un atto di mutuo riconoscimento fra due partner commerciali, ad esempio, o fra i loro discendenti.

“ I gruppi non hanno bisogno di postulare un’origine comune per sentirsi integrati ed identificati. Identità individuale ed identità collettiva sono legate. La costruzione dell’individualità è una costruzione sociale, ancorata volontariamente ad una storia e a una cultura (è il primo senso del termine “istruzione”). L’identità ha sempre a che fare con l’alterità. La costruzione di una nuova identità richiede di dimenticare quella vecchia.

(Marc Augé, Perché viviamo? Ed. Meltemi)


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