Per avere successo negli affari servono clienti che vogliono comprare e personale capace che ha qualcosa da offrire. Se si crea valore per il cliente occorre professionalità: solo questa è la strada per avere buoni risultati economici. Tali risultati consentono all’impresa di investire nello sviluppo di altra professionalità in modo da creare ancora più valore per il cliente: è questo il circolo virtuoso da attivare.
Cosa significa professionalità? Mentre in passato il successo economico si basava sulla produzione, ora questo dipende dalle attività centrate sulle idee. Attività come il design, il marketing e la finanza contribuiscono molto di più al valore di un vestito che non la semplice procedura di produzione. Non si tratta di lavoro manuale, ma di competenze, di creatività, di idee.
La chiave sta nella capacità di creare qualcosa che non esiste, invece di limitarsi a ottimizzare un sistema già esistente. La competenza critica è disegnare nuovi sistemi, non ottimizzare quelli vecchi. Così come il lavoro manifatturiero calerà sempre di più, allo stesso modo il lavoro futuro non nascerà da servizi ripetitivi, che saranno anch’essi sostituiti sempre più da sistemi automatizzati.
Quello che deve per forza aumentare nelle imprese è il lavoro collegato al sapere, il lavoro di “produzione di sapere”, che consiste nel trovare le soluzioni ai problemi: è il lavoro cognitivo. L’obiettivo prioritario per le imprese deve essere il capitale intellettuale, ed avere personale con competenze basate sull’intelletto.
Le competenze critiche individuali consistono nell’essere creativi, nel prendere l’iniziativa e nell’imparare senza sosta, sempre tesi verso lo sviluppo, costruendo reti sociali dentro e fuori l’impresa: reti sociali che offrono la possibilità di istruzione continua insieme allo sviluppo di nuove competenze. Le competenze sono collegate al sapere, alle capacità, all’esperienza, alle reti e alle motivazioni. Le imprese devono quindi costruire competenze intellettuali.