I colossi cooperativi

Alcune grandi imprese cooperative hanno recentemente dato (o stanno per dare) vita a veri e propri colossi in settori quali la grande distribuzione e la ristorazione collettiva. Sono cooperative che hanno scommesso di saper gestire processi di partecipazione dei soci e di sviluppo della qualità lavorativa all’interno di sistemi estremamente grandi e complessi, difficili da comprendere da parte delle basi sociali proprietarie delle imprese.

Non si può essere pregiudizialmente a favore o contro le cooperative di grandi dimensioni. Vantaggi e svantaggi della grande impresa sono noti da tempo: l’importante è conoscerli e saperli gestire. Sarebbe scontato elencare i numerosi fattori a favore della grande dimensione, dalle quote di mercato alle economie di scala, dal peso finanziario alla capacità di ottenere commesse pubbliche. Altrettanto scontato è l’elenco dei fattori negativi, legati alla difficoltà di controllare l’azione dei manager, alla minore capacità reattiva di fronte al cambiamento, alla perdita di contatto fra vertici e basi sociali. Meno scontato, se vogliamo, è ricordare che è un luogo comune quello che dice che più l’impresa è grande più è innovativa: non è vero (vedi Per innovare devi essere piccolo).

Come sempre decisive risulteranno capacità e volontà di dirigenti e manager di saper conciliare le inevitabili spinte contrapposte che si creano in questi casi. Da un lato la ricerca dell’efficienza e dell’accentramento decisionale, dall’altro gli obiettivi di partecipazione e coinvolgimento delle basi sociali e del personale.

Quello che forse è meno scontato è pensare che questi “colossi cooperativi” nascano sulla spinta di obiettivi che in passato sono stati fatali ad alcune grandi cooperative, ad esempio nel settore delle costruzioni. Sono obiettivi riconducibili alla cosiddetta scommessa da “azzardo morale, cioè la convinzione che quando si è troppo grandi non si possa fallire in quanto, in caso di crisi, qualcuno interverrebbe in soccorso. È una scommessa che non può in alcun modo essere il presupposto dei processi in corso, e che richiede rigorosi sistemi di governance per essere adeguatamente contrastata.


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