La democrazia in cooperativa

Si dice che i valori cooperativi siano difficili da applicare, specie nelle cooperative di grande dimensione. Se intendiamo per valore un oggetto del desiderio (qualcosa che “vale”) che accomuna un gruppo di persone, le quali sono disposte a battersi per difenderlo, allora vien da pensare che in certi casi valori quali la partecipazione, o la democrazia, non stiano particolarmente a cuore a chi, non battendosi per essi, li perde. Prediamo l’esempio di un valore cooperativo fondante: la gestione democratica dell’impresa.  Molti dirigenti cooperativi sono accusati di non essere democratici. Le domande da fare sono queste: l’autorità che detengono è stata liberamente attribuita da coloro che devono vivere sotto di essa? Questi hanno la possibilità di scegliere altri dirigenti? Questi dirigenti rendono conto del modo in cui esercitano l‘autorità loro conferita?  La pietra di paragone di un sistema democratico è essenzialmente la misura in cui sono assicurati a ciascuno mezzi legittimi di accesso a coloro che prendono decisioni che lo riguardano, e strumenti legittimi per influire su quelli.  Una cooperativa è più o meno gestita in modo democratico a seconda del numero, della disponibilità ed efficacia di questi strumenti, e della quota di soci che ha titolo e capacità di usarli.  Poi naturalmente deve esserci la volontà dei soci di usare questi strumenti.


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