Le due anime dell’impresa cooperativa

Le imprese cooperative hanno una duplice natura, economica e sociale. Ne deriva che hanno obiettivi sia economici che sociali, e che devono perseguire il successo su entrambi i fronti. Allo stesso modo possono fallire sul versante economico o su quello sociale. O su entrambi. In cosa consista il fallimento economico è cosa nota a tutti. Il fallimento sociale è invece fenomeno meno analizzato: è il fallimento della partecipazione, della democrazia, della responsabilità sociale. È chiaro che non possono coesistere successo sociale e fallimento economico. Può accadere invece l’inverso. In questo caso abbiamo imprese cooperative che in nulla si distinguono dalle imprese di capitale. I fautori del “realismo cooperativo” amano ripetere che senza buoni risultati economici non si possono raggiungere nemmeno buoni risultati sociali. I più colti fra loro amano citare Bentham (vedi), e considerano la partecipazione dei soci come una simpatica utopia ma anche un sicuro costo: in definitiva un ostacolo all’efficienza. Peccato dimentichino di citare anche che le migliori esperienze cooperative sono quelle in cui il coinvolgimento e la fiducia fra i soci hanno portato le cooperative al successo economico. E non si rendano conto che una cooperativa che persegue il solo risultato economico non è una cooperativa.


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