C’è un modo indolore per dare una brutta notizia ai propri collaboratori? Probabilmente no. Innanzitutto bisogna tener presente che spesso l’incertezza é più dannosa delle cattive notizie: le voci girano, le menti si distraggono, le motivazioni si bloccano. Quelli che lavorano in prima linea guardano a ciò che succede nei piani alti con crescente distacco e cinismo. Con loro non funzionano slogan, minacce, discorsi: guardano ai fatti. Con loro è necessario comunicare faccia a faccia, in piccole riunioni, ove i diretti superiori sono gli unici opinion leader. Tutto questo lo dissi al direttore generale della Box True Company quando fu chiaro che l’azienda doveva chiudere lo stabilimento principale. Lui invece registrò un messaggio su videocassetta e lo spedì ai capi divisione “con preghiera di divulgazione” entro la giornata. Fu considerato da tutti (capi divisione per primi) una grave mancanza di rispetto. Al tavolo delle trattative nessuno fece sconti o concessioni. La brutta notizia la devi dare tu, faccia a faccia, c’è poco da fare.