-
Controllo sociale e paura
«Voglio arrivare alla nozione di controllo sociale, Peter. Alla necessità che ogni stato sovrano ha di esercitare un controllo sul comportamento dei propri cittadini, per tenerli tranquilli e renderli ragionevolmente docili. Per farli guidare sulla carreggiata destra della strada – o sulla sinistra, se quello è il caso. Per far sì che paghino le tasse. Prosegui la lettura
-
Contro le elezioni
Nel suo libro “Contro le elezioni: Perché votare non è più democratico” (2015, Feltrinelli), David van Reybrouck, prende atto – come quasi tutti noi – che non se ne può più di una politica fatta di sondaggi, teatrini televisivi finalizzati agli indici di ascolto, mercanteggiamenti fra partiti, oratoria e slogan populisti, incarichi permanenti e cariche… Prosegui la lettura
-
Se l’oratoria prevale sui contenuti
“Non credi che dalla discussione possano nascere delle idee? Dopo tutto, Socrate guidava gli altri verso il sapere attraverso la discussione e la conversazione” “Sono due cose un po’ diverse, credo. Io mi servo della conversazione per insegnare, o meglio, ci provo. Ma la discussione è un vizio di questa città. Prosegui la lettura
-
Buone Feste
Aviva appena finuto di mangiare secunno tutti i comannamenti e si stava susenno dal tavolo, quanno Enzo gli s’avvicinò. «Dottore, dov’è che se li passa Natale e Capodanno?». «Perché mi fai ‘sta domanda?». «La volevo avvertire che se per caso resta a Vigàta, la notti dell’urtimo di l’anno la trattoria è chiusa. Prosegui la lettura
-
Detroit e Torino: due fabbriche a confronto
Cosa accade realmente all’interno delle fabbriche? Come cambiano le relazioni di lavoro? Cosa pensano manager, operai, sindacalisti? Cosa dà più soddisfazione sul lavoro? Resisterà a lungo il modello italiano di relazioni industriali o diventeremo anche qui sempre più americani? Una bella ricerca sociologica lo racconta, mettendo a confronto due fabbriche appartenenti alla medesima multinazionale, una… Prosegui la lettura
-
Una storia di pinguini
Questo è un libro che a molti non piace: troppo semplice, troppo favoletta, troppo “banale”. Ed è esattamente questo l’obiettivo che si propone John Kotter che, come dicono le note di copertina, “è il massimo studioso di cambiamento organizzativo: leader e manager di tutto il mondo hanno letto e imparato dai suoi saggi e dai… Prosegui la lettura
-
L’unica cosa sensata da fare
« Herr barone », gridò all’orecchio del vecchio, « l’azienda è in cattive acque. » « Lo so », grugnì Huntze. « Le cure migliori, per un corpo malato », proseguì Albrecht , « sono quelle che riesce a sviluppare lui stesso, dal suo interno. Il corpo deve curarsi da sé. Prosegui la lettura
-
Perché viviamo?
“Jacques Le Goff ci ha mostrato come nel medioevo il clero avesse, grazie alle campane ed ai diversi suoni che scandivano la giornata, segnato con la sua impronta la vita quotidiana di ognuno. Le sigle della radio e della tv giocano oggi un po’ lo stesso ruolo: le ascoltiamo, le attendiamo, il loro tempo è… Prosegui la lettura
-
La morte del pensiero politico
Stanotte, mentre tornavo in aereo dalla Sicilia, ho avuto un’illuminazione: il pensiero politico è morto. E i partiti sono causa della morte del pensiero politico. Ero convinto di averlo capito io per primo, e stavo per annunciarlo all’umanità… quando ho scoperto che non era così: “Quasi ovunque, e spesso anche per questioni squisitamente tecniche, il… Prosegui la lettura
-
L’appartenenza alla comunità
Scopro con un certo stupore che qui la corrispondenza non viene recapitata a domicilio, e che intorno alle dieci del mattino, quando arriva la corriera, tutti si ritrovano davanti all’ufficio postale. «Il comune» mi spiegano «sarebbe abbastanza ricco per pagare uno o più postini, ma sono gli abitanti a non volerne sapere. Prosegui la lettura