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Una brutta notizia
Prosegui la letturaC’è un modo indolore per dare una brutta notizia ai propri collaboratori? Probabilmente no. Innanzitutto bisogna tener presente che spesso l’incertezza é più dannosa delle cattive notizie: le voci girano, le menti si distraggono, le motivazioni si bloccano. Quelli che lavorano in prima linea guardano a ciò che succede nei piani alti con crescente distacco e cinismo.
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Un certificatore esperto
Prosegui la letturaIl T.Col. (Tenente Colonnello – NdR) in pensione Amilcare Fiascone, una vita spesa a obbedire e comandare (non si hanno notizie di vie di mezzo), sta ottenendo un grande successo come esperto di certificazioni aziendali. Pur non avendo mai messo piede in azienda in vita sua prima di andare in pensione, ha scoperto che ciò che funziona nel settore non è un consulente che conosca l’azienda, ma un comandante che dia gli ordini necessari a raggiungere gli obiettivi di certificazione.
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Prova di ammissione al Master
Prosegui la letturaFilippo era con la testa china ormai da 20 minuti sul foglio. Di fronte aveva l’unica domanda del test, un’operazione che non riusciva a risolvere: “Completate con un trattino la seguente equivalenza logica: 5 + 5 + 5 = 550“. In un altro momento avrebbe considerato questo problema come un semplice rompicapo da Settimana Enigmistica, di quelli che fai d’estate, in spiaggia, sotto l’ombrellone.
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Come gestire il capo
Prosegui la lettura“Un capo gestisce, non è gestito!” sbottò l’amministratore delegato della Bi.Food. Corporation. Fortunatamente non va sempre così. Quando inserisco il modulo “Come gestire il capo” nei miei corsi di formazione rivolti ai quadri intermedi, i committenti reagiscono solitamente con un sorrisino nervoso. “Interessante”, “Curioso”, “Originale” sono gli educati commenti alla mia proposta.
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Stili di leadership
Prosegui la letturaAlla Stern Corporation, durante un seminario di formazione per quadri intermedi, due partecipanti hanno iniziato a discutere fra loro con toni accesi. Antonio sosteneva che i subordinati devono obbedire sempre alle disposizioni impartite dai capi, per non creare in azienda caos e anarchia: “il rispetto dei ruoli e della catena gerarchica costituiscono elementi fondamentali per una buona organizzazione aziendale“.
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Bisogno di servizi
Prosegui la letturaL’autunno scorso moglie e marito si sono persi di vista alla fiera della pera volpina di Brisighella, senza aver stabilito accordo preventivo su dove trovarsi in caso di smarrimento (a Brisighella il telefonino non prende). A quel punto ognuno ha pensato “cosa farei al suo posto“, e si è diretto dove pensava l’altro sarebbe andato.
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Beata ignoranza
Prosegui la lettura“Ora, per quanto strano possa sembrare, sono sempre gli uomini intelligenti che si fanno prendere. Certi delitti commessi a scopo di rapina da un teppistello qualunque o da uno squilibrato restano impuniti. Il delitto di un intellettuale, mai. Vogliono prevedere ogni cosa, fare di tutto per assicurarsi il successo. Curano troppo i particolari.
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Talento e ricompensa
Prosegui la letturaIl gioco dell’ultimatum: si scelgono due persone, che non si conoscono fra loro. Gli si dà 10 Euro, che dovranno dividersi in base a questa regola; una persona (il proponente) decide da sola come effettuare la divisione (5 e 5, 7 e 3 o qualsiasi altra). Poi propone all’altra (il rispondente) se prendere o lasciare.
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Attivazione
Prosegui la letturaPaul Watzlawick racconta di una epidemia di butteratura dei parabrezza avvenuta a Seattle, alla fine degli anni ’50. I cittadini si accorsero che molte automobili presentavano piccolissime ma profonde butterature sui parabrezza. Commissioni di esperti analizzarono il caso e arrivarono a formulare due tesi: a) esperimenti atomici russi creavano residui atmosferici su Seattle; b) la nuova superficie stradale sperimentale di Seattle creava gocce acide che rovinavano i parabrezza.
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Le competenze del manager
Solo il pregiudizio e un’illusione ottica della proiezione di Mercatore ci impediscono di renderci conto della vastità enorme del continente africano. Il viaggio da Tangeri a Nairobi è più lungo di quello da New York a Londra.
Caterina Rossini lo sapeva benissimo. Caterina Rossini era un vero genio matematico. A due anni, accompagnando la madre al supermercato, aveva saputo calcolare mentalmente se un barattolo da 125 grammi a 250 lire era più conveniente di uno da 7 etti a 1.790 lire.
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