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Ditemi cosa devo fare
Molti sono convinti che una buona organizzazione si riconosca dal fatto che tutti sanno cosa devono fare, e quello che devono fare sia sempre chiaro. E che quindi – dato che tutti sanno tutto ciò che c’è da sapere – solo allora le cose fileranno lisce: i capi comanderanno, i sottoposti obbediranno, i venditori venderanno,…
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Imparare come bambini
Immaginate un gruppo di bambini di cinque anni che assistano ad una riunione fra manager. Probabilmente si stupirebbero nel vedere che nessuno di loro fa quello che le maestre insegnano a scuola, ovvero essere pronti a imparare, ascoltare prima di parlare e, soprattutto, “condividere i giocattoli con gli altri”.
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Chi deve gestire i processi organizzativi?
Quando si parla di organizzazione è abituale distinguere fra una parte stabile (ovvero la struttura, rappresentata tipicamente dall’organigramma aziendale)) ed una parte dinamica, rappresentata dai processi di lavoro. Mentre in passato l’approccio all’organizzazione era prevalentemente basato sulla parte statica – ovvero la definizione di strutture e organigrammi – dagli anni ‘90 in poi i processi…
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Dodici punti per l’analisi strategica della propria azienda
È possibile analizzare il posizionamento e la capacità strategica della propria azienda puntando su 3 grandi obiettivi, ovvero: 1) soddisfare le esigenze della clientela; 2) mantenere un vantaggio competitivo; 3) far leva sui punti di forza. A sua volta ognuno di questi obiettivi si articola in 4 punti. Seguite questa check-list e non ve ne…
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L’azienda non fa sport
Da anni assistiamo a meravigliose conferenze tenute nelle business school, nelle aziende e perfino nelle università o nelle scuole superiori, da allenatori di pallacanestro, pallavolo o rugby che illustrano le regole auree del gioco di squadra, del lavorare in team, della mentalità vincente. Sono conferenze bellissime (con effetti “WOW” a non finire), in cui lo…
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Come decidi, sbagli
“Un tempo amavo sostenere che le decisioni che ogni manager è chiamato a prendere possono essere classificate in tre categorie. Definivo del “primo tipo” quei casi in cui la scelta influenza effettivamente il futuro aziendale, in senso positivo o negativo. Altri problemi sono del “secondo tipo”: comunque si scelga si fa bene e la qualità…
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La resilienza organizzativa
Dall’inizio della pandemia da Covid 19 molti hanno iniziato a parlare di resilienza, con riferimento alla capacità di un’organizzazione di fronteggiare una crisi di così grande portata. Il termine resilienza è diventato molto popolare anche grazie al fatto che un noto “imprenditore influencer” italiano se lo è fatto tatuare su una mano.
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Il supermanager
Michele è un manager. Si è laureato in economia, ha conseguito un master in business administration, ha letto decine di manuali e articoli di management, segue i più diffusi blog di argomento economico. Oggi è un manager nell’azienda di famiglia. Michele pone se stesso al centro del processo informativo e decisionale, e crede che l’azienda…
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Intelligenza non è sinonimo di saggezza
Qual è la differenza tra essere saggi ed essere intelligenti? Secondo Confucio essere saggi significa “sapere quel che sai e sapere quello che non sai”. Possiamo anche aggiungere che significa essere in grado di creare un equilibrio tra l’arroganza (presupporre di sapere più di quanto si sappia) e l’insicurezza (credere di sapere troppo poco per…
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L’innovatore pigro
La retorica manageriale fa continuamente ricorso al termine “innovazione” come formula magica cui ogni manager deve ispirarsi per stare al passo coi tempi. Ma l’innovazione è faticosa: servono tempo, studio, capacità, impegno, intuito: insomma tanto, tanto lavoro. È per questo che sono nati alcuni strumenti ad uso dei manager pigri, che consentono loro di fregiarsi…