-
Come decide una commissione
“Comunque andai ancora un’altra volta a Brema, sempre nell’ambito del cosiddetto Premio Letterario, e non ho intenzione di passare sotto silenzio l’esperienza che ho fatto in questo secondo viaggio a Brema.
Ero uno dei cosiddetti membri della giuria che avrebbe scelto il successivo vincitore del premio ed ero andato a Brema con l’irremovibile proposito di dare il mio voto a Canetti, che, come credo, fino a quel momento non aveva ancora ricevuto nemmeno un solo premio letterario.
Prosegui la lettura -
Tre storie vere
- Una delle maggiori aziende elettroniche ha realizzato due programmi interni: (1) un programma di controllo casuale dei dipendenti per individuare i drogati; e contemporaneamente (2) un programma di “Valorizzazione della dignità personale”.
- Un’azienda ha acquistato computer portatili per i dipendenti che lavorano viaggiando. Temendo che i portatili potessero essere rubati, i dirigenti hanno pensato una furbata: li hanno fatti inchiodare alle scrivanie.
-
La crisi di un popolo
Secondo Jared Diamond i fattori alla base del fallimento di un popolo sono fondamentalmente tre:
- il popolo non riesce a prevedere il sopraggiungere di un problema: non avendo mai fatto esperienze simili, non ne immagina nemmeno la possibilità. Oppure ha dimenticato le esperienze passate. Oppure cade nella falsa analogia (come i francesi quando costruirono la Linea Maginot).
-
Gli stratagemmi sul lavoro
I luoghi di lavoro sono un concentrato di astuzie, stratagemmi, finzioni di ogni tipo. Durante lo svolgimento della propria attività, il lavoratore può venirsi a trovare in situazioni strane, non previste. Sono questi i casi in cui egli fa ricorso ad una serie di “astuzie nascoste”.
Un primo tipo di astuzie è dato da quelle “pratiche non previste ma indispensabili” e quindi note a tutti e da tutti accettate, in quanto suppliscono a limiti tecnologici o procedurali.
Prosegui la lettura -
No, il dibattito NO
“No! Il dibattito no!!!”. Già nel 1976 Nanni Moretti (alias Michele Apicella) fuggiva terrorizzato alla prospettiva del noiosissimo dibattito al termine della proiezione di un noiosissimo film d’essai.
Eppure, 40 anni dopo, c’è ancora chi continua ad organizzare incontri, seminari, convegni dove, dopo gli immancabili saluti delle autorità, si assiste alla relazione di un esperto di grido (possibilmente emerito professore universitario) e al “dibattito” che vede altri esperti seduti su comode poltrone e moderati da un noto giornalista, possibilmente incompetente ma tanto, tanto noto.
Prosegui la lettura -
I territori aziendali
Le aziende sono suddivise in unità organizzative. Gli organigrammi aziendali prevedono settori, reparti, uffici, succursali, filiali, divisioni. Tuttavia le articolazioni all’interno dell’azienda sono ben più numerose, e non vengono rappresentate in nessun documento.
Esistono territori rappresentati da categorie logistiche (“quelli del piano di sotto”, “quelli dei magazzini”), anagrafiche (“i giovani, i vecchi”), professionali (“gli amministrativi, i tecnici, i venditori, ..”),
Prosegui la lettura -
Il clan dei manager primitivi
Nella tribù aziendale esiste il clan dei manager primitivi. È un clan che disprezza deliberatamente tutto quanto ha a che fare con lo strano fenomeno chiamato “digitale”. Lavora come ha sempre lavorato, apprende come ha sempre appreso, ragiona come ha sempre ragionato. Non crede a chi dice che il “digitale” abbia cambiato modo di operare di collaboratori, clienti, fornitori.
Prosegui la lettura -
La tribù dei parenti
“Monsignore ha vasta parentela, ha mobilitato tutti i suoi parenti nella Dc e lui si è tirato in disparte, al di fuori di quel che gli compete per i decreti del Santo Offizio e per le lettere pastorali del vescovo, non mostra di essere in preda a quel ballo di san Vito della politica cui tanti preti si abbandonano; del resto la miglior politica che può fare a vantaggio della Dc è quella di non mostrarsi, ché farebbe deserta la piazza; e poi i parenti ci sanno fare, fanno un così compatto e attivo clan che nessuno riuscirebbe a scalfire.
Prosegui la lettura -
La burocrazia rende disumani
Il caldo nel gran vagone di terza classe, pieno zeppo di viaggiatori ed esposto al sole durante tutto il giorno, era così soffocante che Niehliudof non vi entrò, ma rimase sulla piattaforma esterna. Ma vi si soffocava egualmente, e non poté respirare liberamente che solo quando il treno, lasciate le case, entrò in aperta campagna.
Prosegui la lettura -
Ai tempi del Negus
“Il palazzo ospitava una società mediocre, un’accozzaglia di mezze calze che, nei momenti di crisi, perdeva regolarmente la testa preoccupandosi soltanto di salvare la pelle. In momenti come questi la mediocrità è pericolosa: sentendosi minacciata, diventa spietata”. “Più le fondamenta dell’impero si sgretolavano, più i favoriti si attaccavano alla cassa.
Prosegui la lettura