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Formazione e sperimentazione per la cultura della qualità
Ogni azienda deve sviluppare una cultura della qualità come reale criterio cui ricondurre le scelte organizzative e operative: tutto questo richiede un forte investimento in formazione e sperimentazione di nuove modalità di gestione. È necessario capire che occorre “ripensare l’organizzazione”. Occorre, cioè, lanciare un processo di sviluppo organizzativo che tenga conto delle dinamiche interne, delle… Prosegui la lettura
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La ricerca di una nuova identità associativa
Italassoagri (nome di fantasia) è un’associazione di imprese che ha aperto per prima la strada a nuove definizioni di business e di prodotto nel campo della produzione e commercializzazione agroalimentare. Oggi, con il ricambio del vecchio gruppo dirigente ed il mutare delle condizioni esterne (mercati, tecnologie, scenari), l’associazione si trova ad affrontare una profonda trasformazione… Prosegui la lettura
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La partecipazione dei lavoratori
Da un po’ di tempo, dopo anni di silenzio se non di aperto ostracismo sia da parte sindacale che da parte datoriale, va di moda parlare di partecipazione dei lavoratori. Qualcuno addirittura si lancia in prospettive suggestive come la “Teal Organization” (F. Laloux, Reinventare le organizzazioni, Guerini ed.). Prosegui la lettura
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Vinceranno gli imbecilli
In “Maigret e il barbone”, Simenon scrive che Maigret “aveva una lunga esperienza in fatto di uomini semplici, poco intelligenti, che credono che si voglia approfittare della loro ingenuità e, diffidenti, diventano aggressivi, quando non si rinchiudono in un mutismo ostinato.” In questo racconto, Maigret si imbatte in un battelliere, di nome Van Houtte: “non… Prosegui la lettura
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PNRR e cambiamento organizzativo
Con una espressione largamente abusata (e non sempre compresa) è stato recentemente scritto che “per ‘scaricare a terra’ al meglio gli obiettivi e le scadenze del PNRR è fondamentale puntare sul valore delle persone nelle Pubbliche Amministrazioni chiamate ad attuare le diverse linee di intervento, in alcuni casi superando abitudini e procedure consolidate. Prosegui la lettura
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L’imprenditore e le vittime consenzienti
Quello che nessuno immaginava è accaduto: il vecchio imprenditore, fondatore dell’azienda arrivata alla terza generazione (figli e nipoti ricoprono ruoli importanti), ha deciso di abbandonare il campo e si è dimesso da tutte le cariche aziendali. Stiamo parlando di un imprenditore che non dirige attraverso dati, programmi, budget, strutture, procedure, sistemi di controllo, ma in… Prosegui la lettura
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L’integralismo culturale di fronte all’ambiguità
La cultura organizzativa è un insieme di aspettative che influenzano i comportamenti degli individui in un’organizzazione. Tutti siamo sensibili a dinamiche sociali influenti come le attenzioni, gli ostracismi, gli elogi, il sostegno del gruppo, l’isolamento, l’elogio, l’inclusione e l’esclusione. Le nostre relazioni sono ciò che ci definisce e, a forza di reciproci adattamenti con gli… Prosegui la lettura
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La fame dei giudici
“Nell’aprile 2011, alcuni ricercatori israeliani hanno pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States una straordinaria ricerca sul processo decisionale. Il loro studio, intitolato “Extraneous Factors in Judicial Decisions” (“Fattori estranei nelle decisioni giudiziarie”) analizzava più di 1.000 ordinanze pronunciate da otto giudici israeliani che presiedevano due diverse commissioni per… Prosegui la lettura
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Ditemi cosa devo fare
Molti sono convinti che una buona organizzazione si riconosca dal fatto che tutti sanno cosa devono fare, e quello che devono fare sia sempre chiaro. E che quindi – dato che tutti sanno tutto ciò che c’è da sapere – solo allora le cose fileranno lisce: i capi comanderanno, i sottoposti obbediranno, i venditori venderanno,… Prosegui la lettura
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Imparare come bambini
Immaginate un gruppo di bambini di cinque anni che assistano ad una riunione fra manager. Probabilmente si stupirebbero nel vedere che nessuno di loro fa quello che le maestre insegnano a scuola, ovvero essere pronti a imparare, ascoltare prima di parlare e, soprattutto, “condividere i giocattoli con gli altri”. Prosegui la lettura